79° Anniversario del martirio di due partigiani Osovani al bivio Morena

18.08.2023

Si è rinnovata anche quest'anno la commemorazione di due partigiani delle Brigate Osoppo Friuli al Morena, presso il monumento a loro dedicato, in Comune di Reana del Rojale (UD). I caduti sono Giancarlo Marzona, nome di battaglia "Piero" e Fortunato Delicato "Bologna". I due osovani, il 15 agosto 1944, stavano portando un rifornimento di sale per la Zona partigiana della Carnia. La Fiat Topolino su cui viaggiavano da Udine fu fermata dai nazisti al posto di blocco del bivio Morena sulla strada statale "Pontebbana". Esauriti i controlli dei documenti (artatamente falsi) i due stavano per ripartire verso nord, quando furono raggiunti da una pattuglia in motocicletta della polizia tedesca, che li fermò nuovamente perquisendo l'autovettura. Trovato un sacco di sale e delle armi, furono scambiati per comuni ladri o banditi e fucilati sul posto. I corpi di Piero e Bologna furono lasciati per ore sulla strada così che la gente di Reana, transitando sui camion e sulle corriere sulle quali era stata caricata a forza, in seguito a una retata nazifascista, vide la scena dei due cadaveri stesi a terra.

Morena 2023, da sinistra Romano, Miconi, Bertoldi, Iacop e Bassi. Fotografia di Elio Varutti
Morena 2023, da sinistra Romano, Miconi, Bertoldi, Iacop e Bassi. Fotografia di Elio Varutti

Dal 2015 c'è un monumento a ricordarli con una lapide dove verso la fine di agosto si tiene una cerimonia ufficiale con varie autorità. Certi partigiani e cittadini di Reana, Tricesimo e dintorni si sono ritrovati comunque alle ore 10 del 15 agosto 2023 per un "requiem". Erano presenti Franco Iacop, consigliere comunale di Reana, già consigliere regionale, Igino Bertoldi, "Ercole", Volontario della Libertà, di Tavagnacco, Matteo Romano, consigliere comunale di Reana, Paolo Bassi, già assessore di Reana, Elio Varutti, dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine e Mario Miconi, di Reana. Più tardi sono intervenuti pure il professor Flavio Dri, di Tricesimo, Gianni Felice, con bandiera dell'ANPI di Tricesimo e Reana, oltre a Guglielmo Mansutti, capogruppo ANA di Tricesimo, con labaro.

La retata di Reana – Come mai a Ferragosto del 1944 ci fu un rastrellamento a Reana del Rojale da parte di cento tedeschi e fascisti della RSI? Andarono a colpo sicuro con una lista di nomi. Per diverse ore tutti eccetto che i bambini, gli anziani e i malati gravi, furono radunati in piazza circondati dai tedeschi con una mitragliatrice. Alle cinque del pomeriggio arrivano camion e corriere. Tutti i fermati, oltre 200 persone, furono portati prigionieri alla caserma Di Prampero a Udine, in via Sant'Agostino. L'edificio era occupato dalle truppe tedesche e dal Reggimento Volontari Friulani "Tagliamento", reparto autonomo della RSI, costituito il 17 settembre 1943. Dopo gli interrogatori, alcuni di loro furono liberati, mentre gli altri subirono la deportazione nei lager nazisti.

Posto di blocco a Tarcento, 1944.
Posto di blocco a Tarcento, 1944.

È che a Reana del Rojale c'era l'alpino Marino Silvestri, "Alfredo" delle Brigate Osoppo Friuli, che reclutava facilmente uomini e ragazzi, facendo indispettire i partigiani garibaldini col fazzoletto rosso, che pure loro desideravano reclutare adepti. Un fascista del paese, o qualcun altro, fece una spiata ai nazisti, che così organizzarono il blitz alla ricerca di possibili "banditen", cui assistette "pre Vigji cul sigar, il plevan di Reane" (don Luigi col sigaro, il parroco di Reana), cercando di difendere la sua gente, come ha raccontato Igino Bertoldi.

Alla stazione di Udine e nelle altre stazioni ferroviarie i deportati, rinchiusi nei carri bestiame, oltre a chiedere acqua, una sigaretta e aiuto, lanciavano dei biglietti col proprio indirizzo per far sapere ai familiari del loro passaggio. Tante donne e bambine raccolsero quei foglietti, portandoli alla CRI e a don Domenico Cattarossi, che scriveva alle famiglie dei prigionieri, dando così loro qualche notizia.

La sosta a Udine dei treni della morte fu ben accennata da don Domenico Cattarossi, che descrisse la deportazione effettuata dai nazisti di prigionieri partigiani, ebrei ed altri partiti da Trieste e Gorizia. La testimonianza di don Cattarossi, raccolta da Francesco Cargnelutti, fu pubblicata nel 1965 (CARGNELUTTI p. 78) e ripresa da Flavio Fabbroni nel 1984 (FABBRONI p. 56). Che cosa faceva don Cattarossi? Come ha riferito pure Caterina Eleonora Bernardinis, operava assieme alla CRI. Ecco le sue parole: "Aiutavamo anche i prigionieri alleati, i partigiani italiani… i partigiani slavi, meravigliati, non finivano i ringraziarci e gli ebrei, povera gente! Erano i più vigilati e i più bisognosi di tutto. Davamo loro da bere, qualche pezzo di pane, qualche sigaretta".

Un analogo aiuto veniva dalle donne di Reana del Rojale, quando il treno rallentava o di fermava alla stazione di San Pelagio. "Anche mia madre, Rina Cossettini – ha detto Franco Iacop – era tra quelle donne e ragazze che raccoglievano i biglietti dei deportati nei campi di concentramento e poi li davano al prete, che organizzava i messaggi con le ispettive famiglie".

Lapide in ricordo dei due osovani mitragliati il 15 agosto 1944 al bivio Morena. Foto Varutti
Lapide in ricordo dei due osovani mitragliati il 15 agosto 1944 al bivio Morena. Foto Varutti

Tra le altre si è saputo che a San Pelagio, nel 1944, erano proprio i guastatori delle Brigate Osoppo Friuli, accantonati a Subît di Attimis (UD) ad effettuare i sabotaggi ai binari, interrompendo le comunicazioni con l'Austria. Sul luogo della fucilazione dei due osovani con le "machine pistol" (pistola mitragliatrice) tedesche, presso la fermata del tram, nel dopoguerra qualcuno eresse un memoriale. Sono stati Primo Sortino e Ermes Visintini (1927-2013), sopravvissuto al lager di Mauthausen, a ricordarli con un cippo e una targa. Nel 2015 per il monumento in loro memoria è stata scelta una nuova allocazione, distante dal trafficato incrocio, trasformato in rotonda veicolare nel 2016.

Si è raccolta una lagnanza, infine. "La giornata del 15 agosto 1944 è certo da ricordare – ha concluso Igino Bertoldi, "Ercole" – perché sono stati fucilati dai tedeschi due osovani, purtroppo il monumento è vicino alla fogna a cielo aperto e accanto a un gruppo di bidoni dei rifiuti dei condomini vicini. Chi ha deciso una cosa simile? Non si trattano così due caduti della resistenza".

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Fonti orali – Le interviste (int.) sono state condotte Reana del Rojale (UD) da Elio Varutti con penna, taccuino e macchina fotografica, se non altrimenti indicato.

– Caterina Eleonora Bernardinis, Rina (Castiglione delle Stiviere, provincia di Mantova 1908-Udine 2010), int. a Udine del 24 ottobre 1995.

– Igino Bertoldi, detto Ercole, Bogomiro o Ragamir, nato a Tavagnacco (UD) il 29 agosto 1926, int. del 15 agosto 2023.

- Franco Iacop, Udine 1961, int. del 15 agosto 2023.

Cenni bibliografici

- Archivi di Arolsen (Germania), scheda di Visintini Ermes, nato a Tricesimo il 7 ottobre 1927.

- Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (ANED), Elenco di ex deportati ai quali sono stati concessi i benefici della "791" - tr gennaio 1983.

- Francesco Cargnelutti, Preti patrioti durante la resistenza in Friuli. Settembre 1943 – maggio 1945, Udine, AGRAF, 1965.

- Flavio Fabbroni, La deportazione dal Friuli nei campi di sterminio nazisti, Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, 1984.

- Ricordati due partigiani della Osoppo fucilati al Morena, on line su friulionline dal 15 agosto 2023.

Morena 2023, da sinistra Mansutti, Bertoldi, Felice e Dri. Fotografia di Elio Varutti
Morena 2023, da sinistra Mansutti, Bertoldi, Felice e Dri. Fotografia di Elio Varutti

Ricerca di Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell'ANVGD di Udine. Lettori: Sergio Satti, Marco Birin, e il professore Stefano Meroi. Aderiscono il Centro studi, ricerca e documentazione sull'esodo giuliano dalmata, Udine e l'ANVGD di Arezzo. Ricerche e Networking di Maria Iole Furlan e E. Varutti. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell'ANVGD di Udine. Si ringrazia per la collaborazione riservata l'architetto Franco Pischiutti (ANVGD di Udine).

Copertina: Morena 2023, da sinistra Romano, Miconi, Bertoldi, Iacop e Bassi. Altre fotografie dall'archivio dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell'ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/

Dal capello alpino di Igino Bertoldi “Ercole”.
Dal capello alpino di Igino Bertoldi “Ercole”.
Da "Il Friuli" del 18 agosto 2023
Da "Il Friuli" del 18 agosto 2023
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