Strage di Vergarolla raccontata da Varutti a Gonars, con l’ANVGD

18.02.2023

A Fauglis di Gonars (UD) per il Giorno del Ricordo c'è stato un evento al Centro Civico, in via IV Novembre 88, alle ore 20 di mercoledì 15 febbraio 2023. È stata l'Associazione Storico-Culturale (ASG) Stradalta di Gonars, col suo presidente Edoardo Colombaro, ad organizzare l'incontro in collaborazione col Comune di Gonars e l'ANVGD di Udine.

Il titolo della conferenza era: "La strage di Vergarolla (1946) e l'esodo giuliano dalmata". Il relatore, professore Elio Varutti, del Consiglio Esecutivo dell'ANVGD di Udine, ha mostrato varie diapositive ai partecipanti. È stata Maria Cristina Stradolini, assessore alla Cultura di Gonars, ad aprire l'incontro, portando i saluti del sindaco Ivan Diego Boemo.

Molto significativi ed apprezzati sono stati i disegni realizzati dagli allievi della classe 3^ D della Scuola Secondaria di primo grado di Gonars, seguiti dai rispettivi insegnanti, come da Serena Comar e da Alessandra Vidal, Dirigente scolastico dell'istituto. Alcuni di quei bozzetti sono stati inseriti nella locandina-invito dell'incontro.

Il relatore ha portato i saluti di Bruna Zuccolin, presidente dell'ANVGD di Udine, impegnata altrove. Varutti ha affermato che per troppo tempo la strage di Vergarolla sia stata avvolta nel silenzio, per realpolitik e per non disturbare Tito che si stava staccando dall'alleato Stalin.

Pola era un'enclave controllata dalle truppe inglesi dal 10 giugno 1945, dopo l'occupazione titina di 40 giorni, durante la quale sparirono 950 italiani e solo 42 fecero ritorno vivi. Sulla spiaggia della città portuale istriana, affollata per la popolare manifestazione di nuoto della società "Pietas Julia", il 18 agosto 1946, si verificò lo scoppio di un grosso arsenale di esplosivo uccidendo oltre un centinaio di italiani. "Per il dottor Geppino Micheletti e l'altro chirurgo inglese che hanno esaminato i brandelli di resti umani di Vergarolla - ha detto Claudio Bronzin, testimone - le vittime sono da enumerare fra 110 e 116; preciso che fra questi resti ci sono una ventina di bambini e una quarantina di donne". Fonte: Claudio Bronzin, Pola 1935, esule a Firenze, int. telefonica del 4 dicembre 2020.

Maria Cristina Stradolini, assessore alla Cultura del Comune di Gonars (UD) apre l’incontro sul Giorno del Ricordo.
Maria Cristina Stradolini, assessore alla Cultura del Comune di Gonars (UD) apre l’incontro sul Giorno del Ricordo.

Menzionando il libro di Paolo Radivo del 2016, il relatore ha spiegato che a Pola, Gorizia, Monfalcone, Trieste e in tutte le zone limitrofe alla Linea Morgan, nel 1945-1946 i titini effettuano una serie di attentati alle polveriere o ai militari di guardia, causando morti e decine di feriti. L'attentato titino di Vergarolla si inquadra, quindi, in questa serie di avvenimenti provocati dai sicari dell'OZNA, organizzati nei cosiddetti "Gruppi Juris", del servizio segreto jugoslavo, secondo i documenti dei servizi segreti USA, di recente disponibili nel web. Già nel 1999 il tale Ivan Brljafa, morto suicida, confessò preso dal rimorso riguardo alla citata strage di Vergarolla di aver "agito su ordine di Albona" (ovvero l'OZNA), come riportato dal giornalista croato David Fištrović su «Glas Istre» di Pola. Poi nel 2008 sono stati resi pubblici gli archivi inglesi di Kew Gardens, come pubblicato da Fabio Amodeo e Mario J. Cereghino, con i nomi degli attentatori titini di Vergarolla, come Josip Kovacich. C'erano altri artificieri titini in azione, come quelli del gruppo OZNA attivo tra Fasana e Peroi, presso Pola; era un gruppo formato da esperti in esplosivi, come Tino Vitas, Mijo Pikunić, Nini Brljafa e Livio Šain.

È stata ricordata la figura esemplare del medico di Pola Geppino Micheletti (Trieste, 18 luglio 1905 - Narni, 8 dicembre 1961). È stato un chirurgo italiano attivo a Pola alla fine della Seconda Guerra Mondiale, poi a Narni (TR). Insignito nel 1947 della medaglia d'argento al valor civile e della Grande medaglia d'Oro del comune di Pola, è ricordato per aver operato i feriti della strage di Vergarolla per diverse ore, la domenica del 18 agosto 1946. Nell'attentato perse il fratello Alberto e la cognata, ma soprattutto i suoi due unici figli, Carlo e Renzo, di 5 e 9 anni.

Sono 64 i corpi riconosciuti e segnati sulle lapidi commemorative della orribile strage. Subito la responsabilità dell'accaduto fu attribuita agli iugoslavi, per pulizia etnica. Incredibile che mai sia stata istituita una Commissione d'inchiesta, mai un processo. Di fatto, dopo l'attentato e in seguito all'iniquo Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, c'è un grande esodo per paura; 28.500 abitanti di Pola su 32 mila circa abbandonano la città, che viene meglio annessa dagli slavi, come ha ricordato Sergio Satti, decano dell'ANVGD di Udine.

La locandina
La locandina

Cenni bibliografici

- Fabio Amodeo, Mario J. Cereghino, Trieste e il confine orientale tra guerra e dopoguerra, Udine, Editoriale FVG, 2008.

- Katja Hrobat Virloget, V tišini spomina, Eksodus in Istra, [Nel silenzio della memoria, dell'esodo e dell'Istria], Capodistria, Trieste, 2021.

- Mila Orlić, Identità di confine. Storia dell'Istria e degli istriani dal 1943 a oggi, Roma, Viella, 2023.

- Paolo Radivo, La strage di Vergarolla (18 agosto 1946) secondo i giornali giuliani dell'epoca e le acquisizioni successive, Associazione Italiani di Pola e Istria - Libero Comune di Pola in Esilio, Trieste, 2016.

- E. Varutti, La strage di Vergarolla raccontata da Claudio Bronzin, esule da Pola a Firenze, on line dal giorno 8 dicembre 2020 su varutti.wordpress.com

- E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro raccolta profughi Giuliano Dalmati di Laterina 1946-1963, Aska edizioni, Firenze, 2021. Dal 2022 anche in formato e-book.

--

Note - Testi di Girolamo Jacobson e Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell'ANVGD di Udine. Lettori: Sergio Satti, Bruno Bonetti e Rosalba Meneghini. Aderiscono il Centro studi, ricerca e documentazione sull'esodo giuliano dalmata, Udine e l'ANVGD di Arezzo. Ricerche e Networking di Maria Iole Furlan e E. Varutti. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell'ANVGD di Udine.

Copertina: Disegno per il Giorno del Ricordo realizzato da E.M.F., della classe 3^ D della Scuola secondaria di primo grado di Gonars (UD). Foto di Elio Varutti. Altre fotografie dall'archivio dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 - primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. - orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell'ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/


Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia